Antenna di Via Canaletti: qualcosa non va




“Le principali sorgenti di campi elettromagnetici che generano pressione sull’ambiente sono gli elettrodotti e gli impianti di telecomunicazione, comprese le Stazioni Radio Base (SRB) per la telefonia mobile. Nell’ambiente già fortemente antropizzato che caratterizza da tempo gran parte della regione, nel corso degli ultimi dieci anni le infrastrutture per il trasporto, la produzione e la trasformazione di energia elettrica non hanno subito rilevanti modificazioni, pertanto anche la normativa di riferimento e l’impatto sull’ambiente e sull’esposizione della popolazione non sono cambiati in modo significativo. Nel corso degli anni la rete di telefonia mobile ha avuto un forte sviluppo dovuto sia all’introduzione di nuovi servizi, sia all’ingresso di nuovi operatori; si è assistito ad un aumento degli impianti e delle potenze installate. La realizzazione della rete di quinta generazione (5G) si colloca all’interno di tale processo e si prevedono ancora nuove installazioni e riconfigurazioni. Si è verificata una rivoluzione tecnologica anche relativamente agli impianti televisivi con il passaggio dalla trasmissione analogica a quella digitale e a breve si assisterà alla seconda fase di questo processo (DVBT2), che comporterà l’uso di frequenze diverse e di conseguenza la riconfigurazione di tutti gli impianti. Per tali motivi gli indicatori di pressione considerati sono tutti relativi ai campi elettromagnetici a radiofrequenza ed in particolare evidenziano: la densità delle Stazioni Radio Base nel territorio, la potenza degli impianti di telecomunicazione e l’esposizione della popolazione al campo elettrico prodotto dagli impianti. I primi due indicatori sintetizzano i cambiamenti sopra descritti relativi alle installazioni e alle frequenti e successive modifiche degli impianti per rispondere allo sviluppo tecnologico, il terzo evidenzia come è di conseguenza cambiata l’esposizione della popolazione a seguito delle modifiche effettuate sugli stessi.

La valutazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici generati dagli impianti di telefonia è compito delle Agenzie Ambientali Regionali, che svolgono tale attività sia in fase preventiva, con l’espressione dei pareri radioprotezionistici sui progetti degli impianti da installare o modificare, sia mediante monitoraggi strumentali degli impianti già in esercizio. L’attività preventiva di ARPAV si effettua all’interno del procedimento autorizzativo previsto dal D.Lgs. 259/03, che definisce su scala nazionale le modalità per l’installazione degli impianti di telecomunicazione e prevede la verifica, attraverso valutazioni modellistiche, del rispetto delle soglie di riferimento stabilite dalla normativa. L’attività di controllo strumentale avviene mediante rilievi sul territorio effettuati a campione sia con centraline di monitoraggio rilocabili, che eseguono misurazioni in continuo della durata di 15-30 giorni, sia con sonde per rilevazioni istantanee.

L’attività di controllo dell’Agenzia è intensa soprattutto per quanto riguarda le Stazioni Radio Base ed è concentrata in particolare sugli impianti in cositing e su quelli recentemente riconfigurati. Si parla di installazione cositing quando più operatori di telefonia mobile installano i loro apparati ricetrasmittenti su stazioni radio base poste nello stesso sito/palo.

La novità più importante del 2019 è l’installazione dei primi impianti con la nuova tecnologia 5G, che permette elevata velocità di trasmissione e tempi di reazione della rete ad una richiesta molto ridotti, caratteristiche che fanno prevedere un aumento e miglioramento dei servizi e delle prestazioni. 143 È quindi probabile che lo sviluppo di questa nuova tecnologia porti ad un aumento considerevole degli impianti sul territorio. In ogni caso, l’incremento atteso con la diffusione del 5G non potrà mai portare ad una crescita indiscriminata dei livelli di campo elettromagnetico, dal momento che restano invariate le soglie di riferimento (limite di esposizione, valore di attenzione, obiettivo di qualità) indicate dalla normativa (vedi tabella ‘Soglie previste dalla normativa italiana’, parte III, capitolo 3) e continua l’attività di controllo di ARPAV sul territorio. Nelle situazioni con valori già prossimi ai livelli limite non sarà possibile aggiungere ulteriori impianti, di qualsiasi tecnologia.”


ARPAV è l'organo preposto al controllo dell'inquinamento elettromagnetico sul territorio regionale (LR 32/96).

L’attività di controllo è finalizzata sia a garantire che l’impatto ambientale delle sorgenti - elettrodotti, impianti di telecomunicazione, ecc. - sia compatibile con quanto previsto dalla normativa, sia a verificare complessivamente lo "stato" dell’ambiente rispetto all’inquinamento elettromagnetico.

La mappa, aggiornata in tempo reale, visualizza gli impianti di telecomunicazione attivi contenuti nel database ARPAV che costituisce il catasto regionale delle sorgenti a radiofrequenza.

Il database contiene tutte le Stazioni Radio Base per la telefonia mobile e gli apparati Wi Max con potenza maggiore di 5W, cioè quelli per cui la normativa prevede istanza di autorizzazione/SCIA o autocertificazione di attivazione, ed è popolato direttamente dai gestori. I dati degli impianti radio e televisivi sono invece inseriti da ARPAV.

Tutti gli impianti evidenziati nella mappa sono stati valutati da ARPAV mediante valutazioni modellistiche che permettono di calcolare i livelli di campo elettrico: tali valutazioni, eseguite soprattutto nell’ambito del procedimento autorizzatorio all’installazione degli impianti previsto dal D.Lgs 259/03, permettono di verificare il rispetto delle soglie previste dalla normativa (LQ 36/01, DPCM 08.07.03, L 221/12).


Al link qui di seguito sono riportate le campagne di monitoraggio fatte nel Comune di Adria.


 Adria - Via Nino Cattozzo dal 11-05-2017 al 14-06-2017
 Adria - Via Nino Cattozzo dal 31-03-2017 al 11-05-2017
 Adria - Via Nino Cattozzo dal 06-06-2014 al 26-06-2014
 Adria - campo sportivo San Vigilio - dal 29-05-2012 al 23-07-2012
 Adria - Via San Pietro, 3 - dal 14-02-2007 al 17-04-2007
 Adria - Via Canaletti n.8 - dal 25-07-2006 al 18-09-2006
 Adria - Via Papa Giovanni XXIII - dal 18-10-2005 al 07-11-2005
 Adria - Via Badini - dal 18-10-2005 al 03-11-2005

Qui di seguito ci sono altri monitoraggi, terminati nel 2017 e nel 2013:


Ultima campagna su via Badini e via Papa Giovanni XXIII: 17 anni fa
Ultima campagna su via Canaletti: 16 anni fa
La campagna più recente è stata fatta in via Nino Cattozzo ormai oltre 5 anni fa.

Nel frattempo sono state posizionate nuove antenne a Bottrighe e a Baricetta.

Queste cose non le dice Legambiente, le dice l’ARPAV stessa, e sono perfettamente condivisibili se alle parole poi seguono i fatti.

Ne è passata tanta di acqua sotto i ponti, quante e quali tecnologie hanno visto nascere e morire questi impianti? Probabilmente più di una, dato che ad esempio, le foto dell’antenna di via Canaletti al momento del rilevamento non ha la stessa configurazione dell’impianto attualmente presente. Impianto al quale, circa un anno fa, se n'è aggiunto un altro dell’Operatore Iliad.

Questo impianto, regolarmente autorizzato, è stato posto in essere dopo l’approvazione del tanto atteso “regolamento comunale per l’installazione degli impianti di Telefonia mobile e tecnologica assimilabili” approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 01 dicembre 2020 di cui si riporta un estratto per comodità di lettura

ART. 2 OBIETTIVI

1. Con il presente Regolamento il Comune, in applicazione del principio di precauzione di cui all’art.1, comma 1, lettera b) della Legge n. 36/2001, intende:
….
b) tutelare la salute umana, l'ambiente e il paesaggio come beni primari;
….
d) adottare accorgimenti costruttivi atti a minimizzare l’impatto visivo degli impianti.

ART. 4 INSERIMENTO AMBIENTALE

1. I Gestori degli impianti devono proporre la soluzione architettonica di minor impatto visivo e miglior inserimento nell'ambiente circostante.
2. A tale scopo i Gestori devono concordare le caratteristiche esteriori degli impianti con gli uffici tecnici comunali e con tutti gli altri organi preposti alla tutela dei vincoli ambientali e paesaggistici al fine di mitigare l'impatto estetico e ambientale.

ART. 6 CRITERI PER LA LOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI

8. Al fine di ridurre l’impatto visivo e compatibilmente con i livelli di emissione che possono determinare, è favorito l’accorpamento degli impianti su strutture di supporto comuni o quantomeno all’interno di siti comuni; sono preferibili aree non densamente abitate al fine di ridurre il numero dei siti complessivi nel rispetto delle esigenze di copertura del servizio e per ottimizzare l’utilizzo delle aree che ospitano gli impianti stessi.

ART. 19 CONTROLLI E MONITORAGGIO

1. Tutti gli impianti presenti sul territorio comunale devono essere sottoposti a controlli. Il controllo deve essere finalizzato a verificare il rispetto dei limiti di esposizione previsti dalla legislazione vigente ed il mantenimento dei parametri tecnici dell'impianto dichiarato dal gestore al momento della richiesta dell'autorizzazione.
2. L'Amministrazione comunale può attivare le risorse economiche necessarie allo svolgimento delle operazioni di controllo, anche attraverso programmi di monitoraggio in continua.
3. I dati delle misure devono essere tenuti a disposizione delle autorità competenti alla vigilanza, registrati e pubblicizzati anche attraverso la rete civica in modo che possa essere letto da parte dei cittadini l'andamento delle emissioni.

Ed essendo posto in essere in data successiva al regolamento, deve soddisfare obbligatoriamente i requisiti che questo nuovo regolamento impone. Semplice, chiaro, lineare... Dov'è la mitigazione visiva prevista dall'ART. 4? Dov'è il controllo ed il monitoraggio degli impianti previsto dall'ART. 9?

Perché si è arrivati a questa situazione? Cosa, nel complesso meccanismo della macchina amministrativa, volto alla massima tutela dei cittadini, si è inceppato? Sarà in grado l'Amministrazione di garantire quanto previsto nei regolamenti senza aggravio economico per i cittadini? Come Associazione, come cittadini, non chiediamo niente altro che il rispetto di quelle norme e regole di cui l'Amministrazione stessa si è dotata nell'interesse della collettività:

- ridurre l’impatto visivo dell’antenna collocata in cositing in via Canaletti, come previsto dall’ART. 4 del succitato regolamento, approvato prima della presentazione della richiesta di installazione della nuova antenna;

- avviare una campagna di misurazione e monitoraggio dell’intensità del campo elettromagnetico con scadenze compatibili con l’aggiornamento tecnologico, rendendo dati e report accessibili in tempo reale ai cittadini


Circolo Legambiente Adria Delta del Po

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