Bene, ma non benissimo

Recentemente in varie parti di Adria sono partiti i lavori di riqualificazione di aree verdi, progetto finanziato con fondi del PNRR, progettualità avviata dalla precedente amministrazione Barbierato che ha trovato il placet del progetto esecutivo da parte dell’attuale amministrazione.

Sono previsti diversi abbattimenti (alcuni già effettuati, complessivamente sono una trentina) ma anche numerose piantumazioni: limitandosi agli alberi d’alto fusto ne sono stati conteggiati 173, senza considerare gli arbusti e le aree fiorite che dovranno essere realizzate. I vari interventi prevedono inoltre la realizzazione di aree sgambamento cani, la posa di arredo come panchine, tavoli da picnic, cestini, giochi per bambini ed attrezzi ginnici, ma anche “hotel per gli insetti” e cartellonistica varia.

Probabilmente, anche in questo caso, è venuta meno la condivisione delle varie progettualità con la cittadinanza: sicuramente colpa dei tempi stretti del PNRR e degli impegni della scorsa campagna elettorale.

Nel complesso, tuttavia, non possiamo che esprimere un parere positivo sulla strada intrapresa, anche se i soldi del PNRR rappresentano un finanziamento che dovrà comunque essere restituito e forse sarebbe stato più responsabile investirli in contesti più redditizi per la collettività rispetto ad un maquillage “green”.




Alcune immagini del progetto della Rotonda SR 495


Desta invece molta preoccupazione la cura che potrà poi essere riservata agli alberi: intanto i lavori si sono avviati da poco ed è ormai terminato il periodo di riposo vegetativo, il periodo ideale nel quale un albero può essere posto a dimora. Ma il cronoprogramma e le rigide scadenze del PNRR non tengono conto delle esigenze della natura. Tra poco inizierà il caldo e le nuove alberature necessiteranno di adeguata irrigazione. Chi provvederà? Con quali mezzi? Con costi a carico di chi? Ci penserà la Provvidenza o a ottobre, quando tutti gli interventi saranno ultimati, si farà la conta degli alberi da sostituire?


Sempre in tema di manutenzione del verde, recentemente sono state eseguite  delle potature in un modo alquanto discutibile: interi filari di alberi sono stati barbaramente capitozzati nella errata convinzione che una pianta debba sempre essere mantenuta potata per garantirne la sicurezza. E’ invece vero il contrario: potature troppo severe, piuttosto che mettere in sicurezza la pianta, sono causa di problemi per la stabilità delle branche e di incrementi dei costi di gestione delle casse comunali: eliminando le fronde, e quindi diminuendo la resistenza al vento, si ha l’errata percezione di sicurezza, ma poi quegli alberi avranno rami più deboli, ancoraggi al suolo meno stabili e molte più possibilità di ammalarsi per via dei parassiti che si introdurranno nelle ferite procurate dai tagli.


Questa cosa non la dice Legambiente ma il Ministero dell’Ambiente nelle sue “Linee guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una pianificazione sostenibile - Pag. 40 anno 2017”. 


“…la capitozzatura consiste, come è noto, nel drastico raccorciamento del tronco o delle branche primarie (sbrancatura) fino in prossimità di questo. Tale operazione è una delle principali cause delle cattive condizioni in cui versano molti alberi ornamentali. Il tronco capitozzato viene, infatti, lasciato dal taglio senza difese e così i tessuti, anche nelle specie con buona capacità di compartimentalizzazione, iniziano a morire dalla superficie del taglio stesso verso l’interno. La corteccia, inoltre, viene improvvisamente esposta ai raggi solari, con un eccessivo riscaldamento dei vasi floematici più superficiali, che sono danneggiati. La capitozzatura è, perciò, un’operazione che deve essere evitata ogni volta che sia possibile. Nel caso in cui non esistano alternative, si dovrà operare in modo da ridurre al massimo i danni per la pianta. Spesso si crede erroneamente che un albero capitozzato richieda interventi minori: in realtà è l’opposto. Se l’albero sopravvive richiederà costanti potature per diversi anni; se l’albero muore dovrà essere abbattuto e rimosso. Infine, considerato che un albero capitozzato è predisposto a rotture e può essere pericoloso, e che quindi la capitozzatura è riconosciuta come una pratica inaccettabile di potatura, ogni danno causato dalla caduta dei rami può essere riconosciuto come negligenza presso un tribunale. Tempistica, periodo, intensità dell’intervento dovranno essere contestualizzati alle caratteristiche stazionali e vegetazionali” 







Come se non bastasse questi principi sono riportati nel decreto relativo ai Criteri Minimi Ambientali - CAM - Servizio di gestione del verde pubblico e fornitura prodotti per la cura del verde, approvato con DM n. 63 del 10 marzo 2020, in G.U. n.90 del 4 aprile 2020, all’art. 11, legge dello Stato a cui le Amministrazioni Pubbliche devono attenersi negli appalti dei servizi di manutenzione del verde, riportato di seguito.


"Manutenzione del patrimonio arboreo e arbustivo - Gli interventi di potatura devono essere svolti unicamente da personale competente, in periodi che non arrecano danni alla pianta e non creano disturbo all’avifauna nidificante ed effettuati solo nei casi strettamente necessari. A titolo esemplificativo si riportano di seguito alcuni esempi : impostare la crescita corretta di un giovane albero trapiantato; ridurre o eliminare rami intricati o troppo fitti, male inseriti, instabili, deboli, morti, che col tempo successivamente potrebbero creare problemi strutturali; adottare misure di profilassi come l’asportazione di rami deboli o secchi che possono costituire una facile via di ingresso per i microrganismi patogeni; ridurre rischi di rottura (ad esempio in caso di rami con difetti strutturali) o contenere la crescita, riducendo la massa delle foglie; ridurre la resistenza al vento e favorire la penetrazione della luce all’interno della chioma, ed evitare eccessivi carichi da accumulo di neve per alberi adulti o senescenti. In particolare, l’aggiudicatario deve evitare di praticare la capitozzatura, la cimatura e la potatura drastica perché indeboliscono gli alberi e possono creare nel tempo situazioni di instabilità che generano altresì maggiori costi di gestione."


Anche la relazione CAM, che accompagna il recente progetto di riqualificazione ed è firmata dal Dirigente Portieri, dice testualmente (pag. 6) … l’aggiudicatario deve evitare di praticare la capitozzatura, la cimatura e la potatura drastica perché indeboliscono gli alberi e possono creare nel tempo situazioni di instabilità che generano altresì maggiori costi di gestione…


Eppure, nonostante le leggi, la loro conoscenza e la consapevolezza delle motivazioni numerose alberature sono state potate rovinosamente pregiudicandone l’aspetto estetico, compromettendone la fisiologia, la sicurezza ed arrecando un irreparabile danno economico alla collettività nel disinteresse degli amministratori della cosa pubblica, proprio in un momento storico in cui l’attenzione e la cura del verde dovrebbero essere massimi.




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