L’indispensabilità del dialogo.
Quando i
primi concetti ecologici cominciavano a diffondersi in tutta Italia si era
considerati come una stranezza, per essere eufemistici. Adesso, che l’ambiente
e le scienze ecologiche si sono fra virgolette diffuse, Comuni e politici si
trovano ad affrontare il primo problema di ogni comunità. Negli ultimi
trent'anni il problema dell’ambiente è diventato importante quanto quello del
lavoro e spesso le due cose vanno di pari passo e non si può affrontarne uno
senza affrontare anche l’altro. Lavoro e salute, sono due soggetti che vanno
assieme e non si possono distinguere, in definitiva, non possiamo privilegiare
il lavoro o l’ambiente, poiché l’uno è imprescindibile dell’altro.
Nel
dibattito di questi anni, quelli che non hanno capito questo nuovo concetto:
quello dell’ecologia, sempre più importante, si sono trovati a non capire ed
interpretare il futuro, spesso non hanno nemmeno accettato il dialogo per
capire le esigenze dell’altro, pensando che la sua ragione fosse la più
importante.
Nei Comuni
le generazioni di politici a poco a poco si sono informate, hanno appreso che
le ragioni di frane, inondazioni, rifiuti e qualità del territorio: non sono
causate da disgrazie, ma dalla nostra responsabilità. E’ proprio in questi
anni, che la politica ha raccolto questo dato. Prima, pensando solo a 5/6 anni
addietro, la cultura ecologica era compresa da pochi politici, ne conosciuta,
anche perché è una scienza vasta e complessa e ha bisogno di molto studio.
L’ecologia e
la cultura ambientale si è fatta strada con le sue ragioni e con la sua logica
razionale, bisogna solo dare il tempo per essere compresa, data la sua complessità.
Ci sono
ancora forze e visioni del futuro, che non si accettano e si dividono,
rifiutando il dialogo, anzi urlano le loro ragioni senza sentire quelle
dell’altra parte. Questo è lo stile che non porta risultato, si continuerà ad
avere fabbriche che inquinano, consumo del territorio e l’aria irrespirabile,
mentre la salute diminuisce progressivamente.
La
rivoluzione silenziosa di Legambiente è proprio in questo dialogo continuo per
far conoscere e agisce con esempi concreti di nuovi stili di vita. I risultati
sono stati enormi, anche se non sufficienti per risolvere i problemi, ma quello
che sta accadendo e sotto gli occhi di tutti. Praticamente ogni cittadino è in
grado di cambiare le cose, praticando il risparmio energetico, pretendendo di
lavorare in condizioni salubri, esigendo e scegliendo cibo sano, volendo
respirare aria pulita, costruire la casa in luogo sicuro e interferendo il meno
possibile con le esigenze della natura, imprenditori capaci di produrre con
materiali da riciclo, energia prodotta in maniera pulita, coltivatori che
producono in biologico. Insomma, una vera rivoluzione, che tutti possono fare,
da soli o in condivisione.
Questo
dialogo è un percorso umano di miglioramento interiore e di progresso sociale
incredibile, le esigenze ecologiche vanno solo divulgate e fatte comprendere,
con il tempo sono accolte e recepite, per la loro intelligenza e logica
inequivocabile.
Certo,
bisogna anche lottare con certe situazioni selvagge, dove le amministrazioni
non hanno ancora capito l’importanza del lavoro pulito o del verde pubblico,
del pericolo idrogeologico, del consumo di territorio, le esigenze di salute o
il semplice concetto che chi inquina deve pagare il ripristino del danno, ma le
cose stanno rapidamente cambiando, anche nella politica è sempre più accettato
uno stile ambientale rispettoso, perché i politici si stanno informando e
devono digerire e considerare necessarie e valide le pratiche ecologiche che
sono a salvaguardia non solo del territorio, ma anche per tutti noi.
Circolo Legambiente Delta del Po
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