Osservazioni PAT Adria 2013


Osservazioni all’Amministrazione Comunale di Adria sulle proposte programmatiche del PAT.


Circolo di Legambiente Delta del Po
Via Marino Marin  n 28 Adria,   Cel 3288729114
                                                  
Possiamo subito dedurre una conclusione importante: chi governa oggi deve assolutamente conoscere i temi dell’ambiente ed affrontarli. Un amministratore moderno è completamente avvolto da queste problematiche che si intersecano con quelle dello sviluppo, della salute e del lavoro.
Ci sono due parole chiave per dare sviluppo al territorio: educazione e controlli, praticamente su tutti i fronti, dai rifiuti al rispetto dei regolamenti edilizi.
Abbiamo registrato anche delle ottime proposte per il futuro della città e del territorio come una sola zona artigianale ben servita (viabilità, servizi) ed in sicurezza (pericolo idrogeologico e non in contrasto con le abitazioni); la realizzazione di piste ciclabili e la riapertura del Parco di Corte Guazzo come parco della città. Varie proposte sulla valorizzazione dei prodotti locali e per un’agricoltura di qualità. Il rilancio del Museo e della città come centro culturale del Delta. Considerare il turismo come una grande risorsa per il futuro. Grandi aspettative sull’educazione e formazione dei giovani. Urgenza nel risolvere i problemi del territorio sull’emergenza del pericolo idrogeologico. Le possibilità di lavoro con il risparmio energetico.
Quasi la totalità dei candidati sindaci nelle ultime elezioni si è dichiarato contro un’agricoltura con contaminazioni OGM, tutti contro il nucleare. I Candidati Sindaci non volevano che il Delta diventasse un Polo energetico o industriale, ma concordano in una visione di sviluppo economico sulle risorse naturali, turistiche e artigianali.
Pensiamo che l’immagine del futuro che hanno i politici del nostro territorio sia alquanto simile per tutti e a noi è sembrata positiva. Se riuscissero a dialogare e collaborare anche con i cittadini potremmo essere più ottimisti.
Le proposte del Circolo di Legambiente sono in accordo con molti dei pareri dei Candidati Sindaci alle ultime elezioni (2011), ma integriamo alcuni argomenti:

parliamo di Adria nei suoi aspetti ambientali, cercheremo di dare un parere su come vediamo i problemi e su come si dovrebbero risolvere, nonché delle proposte per il futuro del territorio.
Sicuramente molto è cambiato nella sensibilità ambientale da 10/20 anni a oggi, molti problemi rimangono e molti di nuovi affiorano.
Se partiamo dallo sviluppo possiamo indicare che le varie zone industriali del comune di Adria sono a macchia di leopardo, solo una è ben servita nella viabilità, le altre sono inserite in situazioni particolari, in conflitto con abitazioni e con il traffico pesante su zone abitate, vanno a congestionare il traffico rendendolo insicuro, oltre a demolire frequentemente i piani stradali che non sono all’altezza del passaggio di certi tonnellaggi. Si dovrebbe progettare un’unica zona industriale ben servita, curandosi di non causare conflitti con le abitazioni civili.
Promuovere i restauri e gli ampliamenti in verticale delle abitazioni e non l’occupazione di nuovi terreni agricoli, evitando il consumo del territorio. Si fa presente che nell’area A.I.A. sono ancora disponibili numerose aree inutilizzate, pertanto risulta del tutto inspiegabile ed irrazionale l’autorizzazione di nuovi insediamenti in zona Ca’ Bianca di Adria a soli 1800Mt di distanza dall’A.I.A.
Molti chiedono nuove strade, siamo sicuri che non ci siano? I collegamenti a nostro parere non mancano, quello che è da migliorare sono la qualità e la progettazione dei nodi nevralgici, rendendoli più sicuri e accessibili, è necessario programmare ed avere un piano nel futuro, solo così si può razionalizzare senza costruire strade inutili, costose per i contribuenti.
Sviluppo e qualità di vita è il criterio che si dovrebbe avere nella programmazione e progettazione.
La città ha bisogno di manutenzione, più si costruisce è più bisogna programmare le infrastrutture, giardini pubblici, taglio del verde, illuminazione e molto altro, la manutenzione è un fattore che fa risparmiare soldi nel tempo alle amministrazioni.
La salute della città, ritrovare gli spazzi dimenticati come il parco di Corte Guazzo ed il suo ampliamento, il percorso vita di Artesura, le piste ciclabili mai fatte, specie quelle che collegheranno le frazioni più grosse collegando Adria al Po e al Parco.
Promuovere la sostituzione delle tubature dell’acquedotto con nuove linee per limitare le perdite dell’acqua e la conseguente salubrità.
Agricoltura e rispetto del territorio, monitorare le coltivazioni e tutti gli alberi di interesse autoctono impedendone i tagli, riqualificazione delle essenze da frutto originarie e della vegetazione caratteristica per ricreare il nostro paesaggio originario e particolare del Delta, che impedirebbe la desertificazione, progettare il Piano del Verde Pubblico per Adria.
Protezione del territorio agricolo da OGM e promozione di qualità tradizionali.
La manutenzione dei piccoli corsi d’acqua ed il controllo delle tombinature selvagge, il pericolo di allagamenti di piccole zone della città e della campagna per mancanza di manutenzione delle ostruzioni da rifiuti e discariche abusive, la città sente la mancanza di un Piano per l’emergenza idraulica.
Intensificare i collegamenti dei trasporti pubblici con le frazioni di Adria.
Promuovere le varie possibilità che la regione Veneto mette a disposizione per l’abbattimento dell’inquinamento da trasporto e riscaldamento. Promuovere un controllo e una campagna di civilizzazione contro l’abbandono dei rifiuti.
Aggiornamenti del personale tecnico Comunale per le nuove installazioni di impianti di energie solari o non inquinanti e sugli aspetti del risparmio energetico delle strutture.
Promuovere coscienza ambientale nelle scuole per migliorare le conoscenze del rapporto di rispetto fra l’uomo ed il territorio.

I punti in breve:

1) Zone umide da mettere urgentemente in protezione
2) Rispetto delle essenze arboree, delle fluidità dei fiumi, fossi e canalizzazioni.
3) Piste ciclabili in particolare Bottrighe-Adria. Fasana-Adria.
4) Salvaguardia dei piccoli Boschi Di pianura, Fasana, Baricetta, Corte Guazzo. Piano del Verde Pubblico.
5) Il Parco di Pianura di Corte Guazzo, Adria avrebbe il diritto ad un parco aperto ai cittadini.
6) Apertura di percorsi ciclabili in stradine di campagna e riapertura dei vecchi sentieri e passaggi campestri.
7) Salvaguardia da elettrosmog. Inquinamento acustico e luminoso.
8) Salvaguardia da PM10, e polveri sottili.
9) Salvaguardia da fenomeni pericolosi: percorsi di Camion pesanti con cisterne, materiali esplosivi, acidi e sostanze pericolose, premunirsi di adeguati sistemi per le emergenze.
10) Interventi sul risparmio di energie –energie alternative sostenibili e rinnovabili.
11) Educazione all’ambiente, scuole, cittadinanza.
12) Lotta all’abbandono dei rifiuti, Canali e discariche abusive.
13) Rispetto e salvaguardia dei Beni Culturali, Archeologici.
14) Promozione dei prodotti di agricoltura di qualità, biologica e locale.
15) Promozione delle piante naturali per uso curativo e gastronomico. Il nostro territorio ne è ricco.
16) Istituzione della Guardia Ambientale Comunale.
17) Promozione di un turismo basato sul rispetto e conoscenza del territorio.
18) Salvaguardia da abusi edilizi e situazioni di incompatibilità con le zone industriali.
19) Rinnovo della rete idrica cittadina.
20) Conoscenza dell’assetto idrogeologico del territorio, Piano di salvaguardia idrogeologica del Comune.
21) Promozione della purificazione delle acque attraverso metodi naturali ed efficienti come la Fitodepurazione.
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2) Impedire l’inquinamento delle acque nel Comune.
23) Tutela vasche Gianola.



Come Circolo di Legambiente Delta del Po- Adria ci sentiamo di chiedere la tutela delle Vasche Gianola, localizzate nel territorio comunale di Adria.
Si tratta di un complesso di vasche dismesse utilizzate un tempo per la decantazione delle acque dell’ Ex Zuccherificio di Bottrighe. Anche se di origine artificiale esse riproducono per molti aspetti ambienti palustri naturali, bonificati in passato per creare terreni destinati all’agricoltura sempre più intensiva. La zona umida si è nel tempo rinaturalizzata e forma un “complesso interessante” che funge da utile corridoio naturale per la fauna selvatica tra i fiumi Po e Canalbianco.
Essa si presenta attualmente di aspetto irregolare, contornata da alberi , arbusti e fragmiteti. Trattasi di un caratteristico connubio tra acqua e vegetazione, habitat ideale per la flora e la fauna.
In una comunicazione della Regione Veneto, a cura del Servizio Forestale Regionale si dichiara che “ l’area rappresenta comunque un pregevole sito di interesse naturalistico, rappresentando di fatto un ambito palustre già colonizzato da specie vegetali ed ornitiche. E’ collocato, tra l’altro, in un ambito agricolo intensivo e rappresenta dunque un’isola di naturalità da non sottovalutare . Si sottolinea inoltre quanto disposto dall’art. 43 (Zone Umide-Canneti) del Piano d’Area del Delta del Po: promuovono ed effettuano interventi volti alla conservazione, alla tutela e al ripristino delle zone umide e degli ambiti interessati dalla presenza del canneto…”. Lo stesso articolo vieta “ interventi di bonifica e movimenti terra ed ogni attività che possa distruggere, danneggiare o modificare le consistenze e lo stato dei luoghi.”.
L’area è caratterizzatala da una stretta vicinanza al parco del Delta del Po, in prossimità del SIC “Delta del Po: tratto terminale e delta veneto” e dei siti di protezione speciali ( ZPS ) IT3270016 e IT3270017.
Si chiede quindi un’ulteriore tutela di questa area naturale da una sua possibile distruzione, in quanto più volte sono stati presentati dalla proprietà progetti di demolizione dei rilevati arginali in contrasto con gli obiettivi di pianificazione e salvaguardia del territorio e con i principi di pianificazione di rete ecologica.
Un’area naturale già soggetta in questi anni ad un interessamento del Comune di Adria, ad una Tesi di Laurea, ad un intervento Amministrativo del WWF, del Corpo Forestale dello Stato e dello stesso Ente Parco.
Per tutto questo chiediamo di preservare la zona denominata “Gianola” da possibili ed eventuali demolizioni delle arginature delle vasche e il loro utilizzo agronomico, in quanto area di singolare valenza naturalistica da poter utilizzare in futuro per molteplici iniziative sia di visitazione che educative, vista la vicinanza alla Città di Adria e al Parco del Delta del Po.

2) Incentivazione della sensibilizzazione al tema ambientale in collaborazione con le scuole elementari e medie della Città, promuovendo incontri con gli studenti articolando questi su tematiche di interesse ambientale quale: l'importanza della raccolta differenziata porta a porta, i cambiamenti climatici, le fonti rinnovabili energetiche, il nucleare nel mondo (in termini di produzioni energetiche, scorie, scarti della lavorazione e loro smaltimento).

3) In riferimento al settore agricolo, bisognerebbe iniziare il lungo percorso che porterebbe negli anni prossimi al raggiungimento nel settore di una “indipendenza energetica” tramite fonti rinnovabili in ottemperanza ai principi sanciti dal Protocollo di Kyoto (joint implementation ed emissiontrading).

Il documento è stato redatto riunendo le varie sensibilità dei soci.
Il presidente Leonardo Conte

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