Roma, 25 settembre 2014
Comunicato stampa
Porto Tolle
Legambiente E WWF: “Ottima notizia rinuncia Enel a progetto carbone.
Ora investire nelle energie rinnovabili”
L’annuncio della comunicazione ai sindacati della
rinuncia da parte di Enel al progetto di riconvertire la centrale di
Porto Tolle a carbone è un’ottima notizia non solo per le associazioni
ambientaliste, ma per i cittadini, gli agricoltori, gli
imprenditori veneti e romagnoli che hanno sempre visto il
progetto come una minaccia per la salute, per l’ambiente e per le
attività turistiche e agricole. Ora attendiamo l’annuncio
ufficiale da parte di Enel. Fin dall’annuncio del progetto, nel 2005,
WWF e Legambiente hanno condotto una battaglia di idee, ma anche
legale, atto dopo atto, contro la riconversione, coadiuvati da un
gruppo di avvocati competenti e coraggiosi. La posizione delle
associazioni derivava dalla constatazione dei danni già prodotti dalla
centrale precedente, a olio combustibile, e dall’assoluta contrarietà
all’uso del carbone di fronte ai danni da prodotti al clima, alla
salute e all’ambiente.
Ora le associazioni ambientaliste, apprezzando la rinuncia al progetto
da parte di Enel, chiedono che l’investimento destinato al carbone del
passato a Porto Tolle sia reindirizzato verso le fonti rinnovabili del
futuro: in tal senso, progetti di rinnovabili e di efficienza
energetica nell’area dell’ex centrale sarebbero perfettamente in grado
di riassorbire i lavoratori della ex centrale a olio combustibile e di
assicurare nuova occupazione.
Tra tutte le fonti fossili, il carbone rappresenta la peggiore fonte di
emissioni di gas serra: le emissioni di CO2 provenienti dalla
combustione del carbone arrivano a essere del 30% superiori a quelle
del petrolio e del 70% superiori a quelle del gas naturale.
L’uso del carbone non è solo la principale minaccia per il clima del
pianeta, ma anche una delle maggiori fonti d’inquinamento con impatti
assai gravi sulla salute di persone, organismi viventi ed ecosistemi.
Dai processi di combustione si liberano numerose sostanze tossiche,
alcune bioaccumulabili, altre cancerogene, ecc. Tra tutti i
combustibili fossili, sicuramente il carbone è quello che, bruciando,
rilascia le maggiori quantità di inquinanti. Un’ampia letteratura
scientifica dimostra come dalla combustione del carbone si liberino
sostanze che impattano in modo pesante sulla salute delle persone
provocando al contempo pesanti danni economici .
In tutto il mondo, non solo gli ambientalisti, ma anche Governi,
agenzie internazionali, investitori stanno cercando di porre termine
rapidamente all’uso del carbone, e anche i Paesi in via di rapido
sviluppo come la Cina e l’India stanno diminuendo l’uso di questo
combustibile ancora ampiamente disponibile, ma esiziale per clima,
salute e ambiente. Legambiente e WWF si augurano che alla rinuncia di
Enel segua la rinuncia a tutti i nuovi progetti di centrali a carbone
in Italia e che si comincino a chiudere le centrali a carbone
esistenti, vista oltretutto la overcapacity in Italia - la capacità di
produrre energia elettrica è più del doppio del picco massimo di
domanda mai raggiunto - e con la diminuzione della domanda, ormai le
centrali, anche le più efficienti, lavorano a scartamento ridotto.
Attualmente in Italia sono in funzione 13 centrali a carbone, assai
diverse per potenza installata e anche per la tecnologia impiegata.
Questi impianti nel 2013 hanno coperto il 13,7% del fabbisogno
elettrico complessivo ma hanno prodotto oltre 39 milioni di tonnellate
di CO2 corrispondenti a più di 1/3 di tutte le emissioni del sistema
elettrico nazionale.
Ufficio stampa Legambiente 06.86268353 -79
Ufficio stampa WWF Italia 02.83133233 – 06.84497215
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