Regolamenti edilizi comunali
Le proposte di Legambiente
per i
Regolamenti edilizi comunali
Risparmio energetico e
sviluppo delle fonti rinnovabili nelle città italiane
I Regolamenti edilizi comunali
rappresentano uno snodo fondamentale per un corretto uso del territorio e delle
trasformazioni edilizie in una direzione capace di ridurre impatti, consumi
energetici e di risorse naturali. Il settore delle abitazioni rappresenta
infatti uno dei principali responsabili dei consumi energetici italiani e dell’aumento
delle emissioni di CO2 causa dell’effetto serra e dei mutamenti
climatici su scala globale.
Per Legambiente le città italiane
possono diventare un grande laboratorio di manutenzione e riqualificazione con
obiettivi energetico-ambientali. Una prospettiva capace di creare nuovi posti
di lavoro, qualità e vivibilità, nella direzione di una città che consuma meno
energia, più pulita e bella; in una parola più sostenibile.
Al centro dell’attenzione sono
gli obiettivi che riguardano alcuni campi di intervento fondamentali:
-la riduzione dei consumi energetici, attraverso interventi che
riducono il fabbisogno nelle abitazioni, aumentando l’isolamento termico degli
edifici e valorizzando gli apporti solari passivi e l’efficienza negli usi;
diminuendo l’inquinamento luminoso.
-le fonti energetiche rinnovabili, da utilizzare e integrare
negli edifici per i fabbisogni di riscaldamento dell’acqua igienico-sanitaria e
la produzione di energia elettrica.
-il ciclo dell’acqua, riducendo fabbisogni e consumi di
acqua nelle abitazioni attraverso il recupero, la depurazione, il riutilizzo
per gli usi compatibili; nella direzione di aumentare la permeabilità dei
suoli; sviluppando l’utilizzo di tecnologie e sistemi di risparmio.
La proposte scritte in questo documento sono suddivise all’interno di
quattro categorie fondamentali, proprio per tenere conto delle diverse
possibilità e opportunità di intervento possibili nelle trasformazioni edilizie
e urbanistiche:
1) i contenuti che nei nuovi interventi
edilizi e negli interventi di manutenzione straordinaria e ristrutturazione
devono essere considerati “obbligatori”; perché già diffusi in molte realtà
locali, con investimenti limitati e tecnologie disponibili.
2) i requisiti e le applicazioni che devono
essere favoriti e incentivati nei nuovi interventi edilizi e nelle
ristrutturazioni; soluzioni oggi sperimentate in molti Comuni che devono
diventare una pratica normale di intervento edilizio.
3) le semplificazioni amministrative per
l’installazione delle fonti rinnovabili.
4) gli incentivi comunali di tipo economico,
fiscale e urbanistico, per favorire la realizzazione degli interventi con
obiettivi energetico-ambientali.
Proprio per la grande varietà di situazioni climatiche e territoriali
presenti nel territorio italiano vengono individuate proposte riferite ai
diversi temi di intervento ma non sono fissati dei parametri quantitativi (sono
però indicati i riferimenti di esperienze già realizzate), proprio perché
l’applicazione delle proposte alle realtà locali potrà variare secondo le
specificità climatiche e territoriali, ma anche secondo la dimensione dei
diversi Comuni.
L’obiettivo è di contribuire ad innovare il settore edilizio, di
avviare un processo di ricerca e di sperimentazione sulle tecnologie e sulle
migliori scelte architettoniche e tecnologiche.
1 Disposizioni obbligatorie che riguardano i
nuovi interventi edilizi e le ristrutturazioni
1.1 Utilizzo di impianti
solari termici per il fabbisogno energetico di riscaldamento dell’acqua per usi
igienico-sanitari.
I nuovi interventi edilizi e le ristrutturazioni che riguardino almeno
il 50% delle superfici devono prevedere l’installazione di pannelli solari
termici per soddisfare il fabbisogno di acqua calda per gli usi
igienico-sanitari. La Giunta stabilisce la quota minima che dovrà essere
soddisfatta attraverso gli impianti[1]. La
progettazione deve avere come obiettivo di integrare i pannelli solari nei
tetti privilegiando l’esposizione a sud, sud-est, sud-ovest con una
inclinazione ottimale; i serbatoi di accumulo devono essere posizionati
preferibilmente all’interno degli edifici. Sono fatte salve le disposizioni che
riguardano gli edifici sottoposti a vincolo e le impossibilità di natura
tecnica che il progettista con specifico elaborato è tenuto a dimostrare.
1.2
Aumentare l’isolamento termico degli edifici, per ridurre le esigenze di
riscaldamento invernale e raffrescamento estivo.
I nuovi
interventi edilizi e le ristrutturazioni che riguardino almeno il 50% delle
coperture e dei muri perimetrali devono soddisfare obiettivi di risparmio
energetico per il riscaldamento invernale, espressi in termini di
fabbisogno massimo di consumo annuale per riscaldamento (come kWh su metro
quadro all’anno). La Giunta stabilisce i fabbisogni massimi, i criteri di calcolo
e gli indirizzi per la progettazione a partire dai calcoli e dalle verifiche
previste dalla Legge 10/91[2].
Nei nuovi interventi edilizi dai computi
relativi alle volumetrie e superfici edificabili sono esclusi gli aumenti di
spessore realizzati per esigenze di isolamento termico per tutto lo
spessore che nei muri esterni supera le dimensioni minime di 30 cm fino
a 50 cm complessivi, nei solai con spessore oltre i 20 cm fino a 45 cm.
Le serre bioclimatiche, i sistemi di captazione e sfruttamento dell’energia
solare integrati nell’edificio (muri di accumulo, muri Trombe, sistemi
strutturali a “doppia pelle”, camini solari, tetti captanti) sono considerati volumi
tecnici non computabili ai fini edificatori.
Nei nuovi interventi edilizi e negli
interventi di manutenzione straordinaria e ristrutturazione che riguardino almeno
il 50% dell’edificio e la sostituzione
delle finestre è fatto obbligo l’utilizzo di doppi vetri, con cavità
contenente gas a bassa conduttività.
1.3
Valorizzare gli apporti solari passivi per ridurre il fabbisogno di
riscaldamento e raffreddamento ambientale
Nei nuovi interventi edilizi e negli
interventi di demolizione e ricostruzione la progettazione dovrà avere come
obiettivo di realizzare la massima disponibilità solare e il minimo
ombreggiamento fra edifici nel periodo invernale, e invece l’ombreggiamento nel
periodo estivo anche attraverso l’utilizzo di alberature. Per una migliore
captazione solare e un più efficace bilancio energetico, si devono valorizzare
le superfici vetrate più ampie e le serre nelle facciate esposte verso sud,
sud-ovest, progettate con elementi che evitino il surriscaldamento estivo; per
il lato nord le finestre si devono avvicinare ai minimi rapporti previsti dalla
legge. Gli ambienti nei quali si svolge la maggior parte della vita abitativa
dovranno essere disposti preferibilmente a Sud-Est, Sud e Sud-Ovest. Negli
elaborati di progetto si dovrà motivare le scelte che riguardano: le superfici
irraggiate direttamente dal sole di inverno, il numero medio di ore di
esposizione collocate a sud, il contributo di colori e materiali delle
superfici esterne e delle alberature; l’ombreggiamento delle chiusure vetrate
nel periodo estivo; l’utilizzo di serre solari.
1.4 Efficienza energetica e uso razionale dell’energia
Nei nuovi interventi edilizi e negli
interventi di manutenzione straordinaria e di ristrutturazione che riguardino
almeno il 50% delle superfici di edifici con più appartamenti e il rifacimento
degli impianti di riscaldamento, si dovranno installare sistemi per la
contabilizzazione individuale del calore utilizzato per il riscaldamento,
così da garantire una ripartizione corretta dei consumi energetici effettuati
da ogni singola abitazione.
1.5 Riduzione dell’inquinamento luminoso esterno
Le illuminazioni esterne
di strade, spazi liberi e parcheggi, pubblici e privati, devono essere
realizzate con impianti caratterizzati per ridurre l’inquinamento luminoso e
i consumi energetici, attraverso l’abbattimento della dispersione della
luce verso l’alto e l’utilizzo di lampade ad alta efficienza.
1.6 Riduzione dei consumi di acqua nelle abitazioni attraverso il
recupero nel ciclo naturale delle acque, la depurazione e il riutilizzo per gli
usi compatibili.
Nei nuovi interventi edilizi e negli
interventi di manutenzione straordinaria e ristrutturazione che riguardino
almeno il 50% dell’edificio, le coperture e il rifacimento degli impianti
idrici, si dovrà predisporre la raccolta dell’acqua meteorica dalla
copertura degli edifici per il suo accumulo in opportuno serbatoio. L’acqua
recuperata sarà riutilizzata per gli usi interni all’edificio nei WC e per
l’irrigazione delle aree verdi private (se presenti) e/o restituita alla
circolazione naturale attraverso la rete delle acque bianche o il
convogliamento nella rete idrografica.
Nei nuovi interventi edilizi e negli
interventi di manutenzione straordinaria e ristrutturazione che riguardino
almeno il 50% dell’edificio, le coperture e il rifacimento degli impianti
idrici,
in tutti i casi in cui vi siano spazi liberi
di pertinenza degli edifici, si dovrà predisporre un sistema di trattamento[3]
e recupero delle acque grigie provenienti dagli scarichi di lavatrici,
docce, vasche da bagno. Una volta depurate le acque saranno raccolte in
appositi serbatoi e riutilizzate per gli usi interni all’edificio nei WC e per
l’irrigazione delle aree verdi private (se presenti) e/o restituite alla
circolazione naturale attraverso la rete delle acque bianche o il
convogliamento diretto nella rete idrografica.
I nuovi interventi edilizi e gli interventi di
manutenzione straordinaria e ristrutturazione che riguardino almeno il 50%
dell’edificio e il rifacimento degli impianti idrici devono essere dotati di
una doppia rete di approvvigionamento idrico, una per le acque che
soddisfano i criteri di potabilità e una per le acque non potabili.
Nei nuovi interventi edilizi e negli
interventi di manutenzione straordinaria e ristrutturazione che riguardino
almeno il 50% dell’edificio e il rifacimento degli impianti idrici, si dovranno
installare sistemi di contabilizzazione individuale dei consumi di acqua
nelle singole abitazioni con tecnologie e sistemi per la riduzione dei consumi
negli usi sanitari come doppi pulsanti nelle cassette di scarico per volumi
differenti di acqua, rubinetti a risparmio idrico, miscelatori d’aria nei
rubinetti e nelle docce.
Nei nuovi interventi urbanistici e edilizi la
sistemazione esterna di piazze e spazi pubblici, nonché delle aree
libere nei nuovi interventi edilizi deve prevedere superfici permeabili per
almeno metà delle aree, con alberature ad alto fusto nel numero minimo di 1
ogni 30 metri quadri.
Nei nuovi interventi urbanistici e edilizi la
realizzazione di parcheggi pubblici e privati deve garantire la permeabilità
delle aree attraverso la scelta di superfici che consentano la crescita
dell’erba, con griglie antisdrucciolo e alberature ad alto fusto distribuite
nell’area e in numero minimo di 1 ogni 4 posti auto.
2 Requisiti relativi all’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili e al risparmio energetico e idrico da favorire e incentivare
2.1
Soluzioni da promuovere nella direzione dell’aumento dell’inerzia termica per
ridurre le esigenze di riscaldamento
invernale
Nei nuovi interventi edilizi e negli
interventi di manutenzione straordinaria e ristrutturazione è favorita
l’installazione di sistemi di regolazione locali (valvole termostatiche,
termostati collegati a sistemi locali, ecc.) che garantiscano il mantenimento
della temperatura dei singoli ambienti riscaldati entro i livelli prestabili,
anche in presenza di apporti gratuiti.
2.2 Soluzioni da promuovere nella direzione dell’uso razionale
dell’energia e dell’efficienza energetica
Nei nuovi interventi edilizi e negli interventi di
ristrutturazione che riguardino singole abitazioni nei quali è prevista la
completa sostituzione dell’impianto di riscaldamento, è favorita l’installazione
di caldaie a condensazione nel caso in
cui il vettore energetico utilizzato è il gas o sistemi di efficienza uguale o
maggiore.
Nei nuovi interventi edilizi e negli
interventi di ristrutturazione che riguardano complessi edilizi pubblici e
privati nei quali è prevista la sostituzione dell’impianto di riscaldamento, è
favorita l’installazione di impianti di micro-cogenerazione[4]
alimentati a gas, anche abbinati con macchine frigorifero ad assorbimento
(trigenerazione[5]).
Nei nuovi interventi edilizi e negli
interventi di manutenzione straordinaria e ristrutturazione è favorito
l’utilizzo di pannelli radianti integrati nei pavimenti o nelle solette
dei locali di climatizzazione.
2.3 Riduzione dell’effetto
isola di calore negli spazi urbani
Sono favoriti i progetti degli
spazi aperti che prevedono di studiare e valorizzare l’apporto delle
alberature, dei venti presenti, del contributo delle aree permeabili e
pavimentate, dei corsi d’acqua e laghi, delle ombreggiature e
dell’evaporazione, per ridurre l’effetto isola di calore negli spazi edificati
e le esigenze di raffrescamento estivo e riscaldamento invernale degli edifici.
2.4 Diffusione dell’utilizzo di impianti solari fotovoltaici per i
fabbisogni elettrici negli edifici
Nei nuovi interventi
edilizi e negli interventi di ristrutturazione che riguardano complessi
edilizi, terziari e industriali pubblici e privati è favorita l’installazione
di impianti solari fotovoltaici. L’installazione deve avere come obiettivo di
integrare i pannelli solari nei tetti a falde e nei tetti piani; è preferibile
una esposizione a sud, sud-est, sud-ovest secondo una inclinazione ottimale.
2.5 Certificazione energetica degli edifici
L’amministrazione comunale favorisce i nuovi
interventi edilizi e gli interventi di manutenzione straordinaria e di
ristrutturazione che conseguono gli obiettivi posti dalla Direttiva europea
2002/91 sul rendimento e la certificazione energetica degli edifici.
2.6 Soluzioni nella direzione della riduzione dei consumi elettrici
Nei nuovi interventi edilizi e negli
interventi di manutenzione straordinaria e ristrutturazione che riguardino il
rifacimento degli impianti elettrici è favorito l’utilizzo di illuminazione
artificiale di tipo fluorescente ad alta efficienza con alimentazione
elettronica e la sua integrazione con l’illuminazione naturale.
2.6 Riduzione dei consumi di acqua nelle abitazioni attraverso il
recupero nel ciclo naturale delle acque, la depurazione e il riutilizzo per gli
usi compatibili.
Nei nuovi interventi edilizi e negli interventi di manutenzione
straordinaria e ristrutturazione che riguardino il rifacimento degli impianti
idrici, sono favorite tutte le soluzioni che permettano il trattamento e
recupero completo del ciclo delle acque. Attraverso il recupero di quelle
meteoriche, la separazione delle acque grigie e il loro trattamento e
riutilizzo; inoltre in tutti i casi in cui vi siano spazi liberi di pertinenza
degli edifici è favorita anche la depurazione delle acque nere mediante
sistemi naturali (fitodepurazione) e il riutilizzo delle acque depurate per
irrigazione o la restituzione al ciclo naturale attraverso la rete delle acque
bianche o il convogliamento della rete idrografica.
2.7 Utilizzo di materiali atossici
Nei nuovi interventi e negli interventi di
manutenzione straordinaria e ristrutturazione è favorito l’uso di materiali
atossici, asettici, durevoli, facilmente manutenibili, eco-compatibili e
riciclabili. Come criteri guida e parametri di riferimento si devono
considerare:
-l’utilizzazione di materiali e lavorazioni atossici, privi di emissioni
di cui sia dimostrata la nocività e a contenuto basso o nullo di sostanze ed
emissioni tossiche o a tossicità potenziale (come formaldeide, PVC, sostanze
volatili nocive derivanti da vernici o collanti, radioattività naturale, ecc.).
-l’utilizzo di materiali
asettici inattaccabili da muffe e altri
agenti biologici in particolare per le strutture, le finiture, gli impianti
idrico-sanitari e di climatizzazione; favorire la salubrità e la traspirabilità
di strutture, partizioni, coperture con adeguati accorgimenti costruttivi (es.
tetti ventilati, solai o vespai aerati, drenaggi, ecc.).
-l’utilizzo di materiali naturali (purché non
provenienti da specie protette, come nel caso dei legni tropicali, o
provenienti da cicli di lavorazione ad alto impatto ambientale); di materiali
per le strutture, le finiture, gli impianti e le sistemazioni esterne durevoli
e facilmente manutenibili
-l’impiego di materiali
facilmente riciclabili e non tossici durante le fasi di demolizione o di
riutilizzo; Riutilizzazione preferenziale in situ dei materiali (componenti
murarie, inerti, terreni di riporto, ecc.) ottenuti dalle demolizioni e scavi
del terreno su cui insiste l’intervento
3 Semplificazioni dei procedimenti amministrativi per gli impianti da fonti rinnovabili
3.1 L’installazione
di impianti solari termici e fotovoltaici di dimensione fino a 100 metri quadri
su edifici esistenti è soggetta a Dichiarazione di Inizio Attività o qualora
possibile, ai sensi delle norme regionali, non necessita di titolo abitativo.
Sono fatte salve le disposizioni che riguardano gli edifici sottoposti a
vincolo.
3.2 Nelle aree a
destinazione agricola, artigianale e produttiva l’installazione di impianti per
la produzione di energia rinnovabile dal vento attraverso impianti eolici di
piccola taglia, con generatori di altezza fino a 20 metri, e di potenza
complessiva fino a 80 chilowatt è soggetta a Dichiarazione di Inizio Attività.
Sono fatte salve le specifiche indicazioni di tutela paesaggistica e ambientale
che riguardino le aree.
4 Incentivi comunali
L’amministrazione
comunale favorisce e promuove la realizzazione degli interventi di risparmio
energetico e di utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili attraverso
specifici provvedimenti di:
-incentivo
fiscale, nella forma di riduzione dell’Ici o di scomputo di una quota degli
oneri di urbanizzazione;
-incentivo
economico, nella forma di cofinanziamenti attraverso bandi pubblici e di
accordi con istituti di credito per finanziamenti a tassi agevolati;
-incentivo
urbanistico, attraverso l’incremento delle previsioni del piano urbanistico
fino al 5% della Superficie Utile Lorda o della Volumetria prevista nelle aree
oggetto di intervento.
Riferimenti tecnici e normativi
Siti Internet
Regolamenti edilizi e
norme tecniche
Comune
di Carugate, Regolamento edilizio, 2003
Comune
di Cavalese, NTA di Piano regolatore
generale, 1994
Comune
di Corbetta, Regolamento Edilizio, 2004
Comune
di Faenza, NTA di Piano regolatore
generale, 1998
Comune
di Forlì, Regolamento per la promozione
della qualità bioecologica degli interventi edilizi, 2000
Comune
di Reggio Emilia, Documento sugli edifici
bioecologici, 2001
Comune
di Rovereto, Regolamento edilizio
comunale, 2004
Comune
di Torino, Allegato Energia al
Regolamento edilizio comunale, 2003
Ayuntamiento
de Barcelona, Ordenanza solar termica,
Barcelona 1999
Regione
Emilia Romagna, Regolamento edilizio tipo
(LR 33/1990) – DelGR 21/2001
Regione
Emilia Romagna, Regolamento edilizio
sostenibile (Allegato n.2 al bando “linee-guida per il
programma di sperimentazione”), 2003
Provincia
di Bolzano, Programma CasaClima
Legislazione nazionale in
materia di energia e riferimenti tecnici
Legge
10/1991.
D.P.R.
412 del 26 Agosto 1993.
Norme
UNI
7537
“Calcolo del fabbisogno termico per riscaldamento degli edifici”
10351
“Materiali da costruzione. Conduttività termica e permeabilità degli edifici”.
10355
“Murature e solai. Valore della resistenza termica e metodo di calcolo”.
10345 “Riscaldamento e
raffreddamento degli edifici. Trasmittanza termica dei componenti edilizi
finestrati. Metodo di calcolo”.
UNI
10349 “Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici”.
UNI
10379 “Riscaldamento degli edifici. Fabbisogno energetico convenzionale
normalizzato. Metodo di calcolo e verifica”.
UNI
10389 “Generatori di calore. Misurazione in opera del rendimento di
combustione”.
UNI
677 “Caldaie di riscaldamento centrale alimentate a combustibili gassosi –
Requisiti specifici per caldaie a condensazione con portata termica nominale
non maggiore di 70 kW”
Legislazione
in materia di impianti idrici
Legge 36/1994
Dlgs 152/1999
UNI 9182 “Impianti di alimentazione e
distribuzione d'acqua fredda e calda - Criteri di progettazione, collaudo e
gestione”.
UNI 9183 “Edilizia. Sistemi di
scarico delle acque usate. Criteri di progettazione, collaudo e gestione”.
UNI 9184 “Sistemi di scarico delle
acque meteoriche - Criteri di progettazione, collaudo e gestione.”
Leggi regionali in
materia di inquinamento luminoso
Lombardia
17/2000
Basilicata
41/2000
Campania
13/2002
Emilia
Romagna 19/2003
Lazio
23/2000
Marche
10/2002
Piemonte
31/2000
Toscana
37/2000
Valle
d’Aosta 17/1998
Veneto
22/1997
Approfondimenti tecnici
ITACA
(Istituto per la trasparenza, l’aggiornamento e la certificazione degli
appalti) – Gruppo di lavoro interregionale in materia di Bioedilizia, Protocollo ITACA per la valutazione della
qualità energetica e ambientale di un edificio, Roma 2004
ENEA
(Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente), Codice ENEA – Codice
concordato di raccomandazioni per la qualità energetico-ambientale di edifici e
spazi aperti, 1998
[1] Nel Regolamento Edilizio
del Comune di Corbetta è obbligatoria l’installazione di impianti solari
termici per la produzione di acqua calda a usi sanitari nei nuovi edifici di
uso residenziale, terziario, commerciale, industriale e ad uso collettivo
(cinema, teatri, sale riunione, edifici adibiti ad ospedali, cliniche o case di
cura, edifici ed impianti adibiti ad attività sportive, edifici adibiti ad
attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili). L’installazione deve
coprire l’intero fabbisogno energetico dell’organismo edilizio per il
riscaldamento dell’acqua calda sanitaria, nel periodo in cui l’impianto di
riscaldamento è disattivato; in generale dovranno essere dimensionati per una
copertura annua del fabbisogno energetico superiore al 50%
(www.comune.corbetta.mi.it).
Nell’ Ordenanza Solar
approvata dal Comune di Barcellona l’obbligo di installazione di impianti
solari termici riguarda tutti i nuovi edifici e le ristrutturazioni, che devono
utilizzare le tecnologie più efficienti sul mercato e conseguire un risultato
minimo del 60% rispetto alle esigenze domestiche del fabbisogno di acqua calda
per gli usi igienico-sanitari. (Ayuntamiento de Barcelona, Ordenanza solar termica, Barcelona 1999. www.bcn.es/mediambient/).
[2] A Bolzano è stato introdotto il
sistema di certificazione, “CasaClima” per promuovere il risparmio
energetico. In base al consumo di energia “CasaClima” suddivide gli edifici in
tre categorie: A, B e C, dove l’indice termico rispettivamente: non supera
all’anno i 30 kwh/mq; è inferiore ai 50 kwh/mq l’anno; è inferiore ai 70 kwh/mq
l’anno. Gli edifici che rientrano nella categoria A hanno diritto al 10% di
sconto sugli oneri di urbanizzazione, oltre a benefici straordinari previsti
dai regolamenti provinciali e comunali. Con la certificazione “CasaClima” i
costruttori, per poter ottenere la dichiarazione di abitabilità sui nuovi
edifici, sono tenuti a rispettare le condizioni della classe C. È compito
dell’Ufficio Aria e Rumore dell’Agenzia Provinciale per la Protezione
dell’Ambiente di Bolzano rilasciare una targa, da affiggere sull’edificio in
modo che sia visibile, sulla quale viene segnata la classe cui l’edificio
appartiene.
(www.comune.bolzano.it)
Nel regolamento edilizio
del Comune di Carugate è stabilito che gli edifici di nuova costruzione
e da ristrutturare, per i quali si applicano i calcoli e le verifiche previste
dalla Legge 10/91, le strutture di tamponamento devono avere i seguenti valori
massimi di trasmittanza termica U: per le pareti esterne: 0,35 W/m2 K; per le coperture (piane e
a falde): 0,30 W/m2
K; per i
basamenti su terreno (o cantine): 0,50 W/m2 K; per i basamenti su pilotis: 0,35 W/m2 K; per pareti e solette verso ambienti interni: 0,70
W/m2 K; per serramenti (valore
medio vetro/telaio): 2,30 W/m2 K.
(www.comune.carugate.mi.it)
[3] Per il trattamento si
potranno usare – oltre al trattamento primario di eliminazione dei solidi
sedimentabili e dei grassi – sia tecnologie intensive, quali i reattori a
membrana o sequenziali, collocabili all’interno degli edifici, che, in tutti i
casi in cui siano disponibili aree esterne adeguate, sistemi naturali
(fitodepurazione).
[4] La Micro-cogenerazione è una tecnologia che prevede la sostituzione
della caldaia per riscaldamento (nel residenziale, terziario, negli alberghi,
ospedali etc.) con un piccolo cogeneratore a gas metano (motore a scoppio, pila
a combustibile oppure microturbina) che, oltre a produrre la stessa quantità di
calore, produce elettricità senza aumentare il fabbisogno di combustibile.
Abbina ai benefici classici della cogenerazione i vantaggi della vicinanza fra
produzione e consumo di energia, eliminando la necessità di predisporre costose
reti per il teleriscaldamento, e le perdite nella distribuzione (sia elettriche
che termiche). Pertanto, rispetto alla situazione attuale, la
microcogenerazione comporta un risparmio di fonte primaria di circa il 44%. Nei
casi di sostituzione di caldaie a gasolio, la riduzione nelle emissioni di CO2
raggiunge il 70%.
[5] La Trigenerazione prevede l’abbinamento fra un cogeneratore ed un
refrigeratore ad assorbimento, consente di realizzare impianti in grado di
produrre le tre principali forme di energia richieste nel settore civile,
ovvero elettricità, calore e freddo.
Questa combinazione trae vantaggio dalla capacità del refrigeratore ad
assorbimento di produrre freddo consumando il calore prodotto dal cogeneratore,
eliminando in questo modo l'elevato fabbisogno elettrico della climatizzazione
estiva convenzionale (a compressore), e realizzando nel contempo un risparmio
di fonte primaria ben oltre il 50%.
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