Puliamo il mondo a Settembre

Puliamo il Mondo a Settembre

Puliamo il Mondo a Settembre e campagna contro la poca attenzione delle province a monte.
Stiamo per decidere, noi del circolo di Legambiente Delta del Po, dove fare la prossima campagna di Puliamo il Mondo per il prossimo Settembre. La scelta andrà a sostenere uno dei nove Comuni del Delta per la raccolta dei rifiuti dispersi in natura. Siamo partiti per Taglio di Po, abbiamo visitato una delle traiettorie più a rischio di abbandono rifiuti e abbiamo riscontrato il solito problema delle golene che quando il Po va in piena si riempiono di rifiuti di tutti i generi, dandoci grossi problemi per la loro esportazione che risulta pericolosa e problematica. Questo però è un problema che non va imputato ai cittadini del Delta se non in minima parte. La nostra campagna si ferma, al concetto di educazione dei cittadini locali a favore della lotta dell’abbandono dei rifiuti e contro gli inquinatori di materiali industriali e chimici. Non si può dire che il problema sia risolto, ma a confronto di una decina di anni fa, quando le discariche abusive proliferavano è tutta un’altra situazione. Infatti, dopo aver fatto il nostro giro e non avendo trovato situazioni critiche eclatanti siamo andati a parlare con l’Assessore all’ambiente di Taglio di Po, che ci ha confermato della situazione. Ci siamo detti allora che le uniche situazioni dove si potrebbe fare una campagna di Puliamo il Mondo, coinvolgendo i cittadini di varie età, con le scuole e altre associazioni erano le golene dei fiumi e il lungo costa del mare. Fermo restando che questa situazione ci fa piacere nel non “trovare lavoro” in terra ferma,  dando atto che i Comuni, le associazioni e tutti i cittadini si sono sensibilizzati per questo tipo di problema, riducendo al minimo gli effetti. E’ molto evidente che però i rifiuti arrivano dai fiumi e il grosso dell’abbandono dei rifiuti è a monte.
In golena dei fiumi e nella costa la raccolta dei rifiuti è pericolosa e faticosa, oltre ad essere dispendiosa perché servono mezzi di trasporto e supporti logistici, per riuscire ad organizzare una giornata del genere ci vogliono molti soldi, ma naturalmente senza valutare il lavoro delle persone che sono volontari che vanno assicurati per infortunio se capita.
Ci chiediamo se la nostra attenzione oramai è da sviluppare sulle comunità a monte dei fiumi. Di certo non intendiamo fare delle accuse insensate, ma parlare di quello che ci arriva dai fiumi, acque inquinate e rifiuti di tutti i generi possono compromettere le nostre risorse che sono il turismo balneare, la ristorazione e la qualità dell’agricoltura, il danno agli animali e alla loro riproduzione, l’immagine del Delta del Po.
leonardo conte

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